Le nuove generazioni del vetro

The Venice Glass Week diventa Millennials

Quasi 80mila visitatori che hanno partecipato a 250 eventi, diffusi in tutta la città e online: basterebbero queste due cifre a sottolineare il successo e la vitalità di #VivaVetro!, la quinta edizione di The Venice Glass Week, il festival internazionale del vetro che porta in mezzo al pubblico la magia del vetro artistico in tutte le sue forme tra Venezia, Murano e Mestre. Dalle fornaci di Murano alle Hubs di Palazzo Loredan, dalle vetrine dei negozi di Mestre alle calli del centro storico con i suoi piccoli laboratori, il vetro ha riconquistato la città in dieci giorni di mostre, dimostrazioni, visite guidate e perfino una corsa notturna tra le calli.

Photo courtesy of The Venice Glass Week

Le protagoniste

Il cuore dell’edizione 2022 sono stati i giovani artisti e designer, a partire dalle giovani ‘vetraie ribelli’ di El Cocal Studio, vere protagoniste a Murano. La loro storia inizia durante il lockdown, quandi due amiche unite dalla passione per il vetro, Chiara Lee Taiarol e Mariana Oliboni, realizzano il loro desiderio. Chiara, che si innamora delle fornaci a sei anni, a 22 inizia a lavorare per una vetreria in Australia. Quando torna in Italia però, sia a causa dei pregiudizi nei confronti delle donne nel complesso settore vetrario, sia per la crisi legata alla pandemia, non riesce a lavorare come vorrebbe. Dall’altra parte c’è l’amica musicista Mariana, che decide di approcciarsi al lavoro in fornace per proseguire le sue sperimentazioni. Ed ecco che nasce l’idea di fondere entrambe le passioni aprendo una fornace in cui realizzano anche strumenti musicali di estrema originalità con cui Mariana suona anche la propria musica. Tra le presenze femminili da ricordare anche la giovane artista della Repubblica CecaVendulka Prchalová, vincitrice della seconda edizione dell’Autonoma Residency Prize, selezionata tra i partecipanti a The Venice Glass Week Hub Under 35. Vendulka ha studiato vetro fin dal liceo. Směsi, il suo progetto per The Venice Glass Week 2021, ha conquistato la giuria per la capacità di connettere l’artigianato classico e le nuove tecnologie.

Chiara Lee Taiarol e Mariana Oliboni, photo courtesy of The Venice Glass Week
Vendulka Prchalová, photo courtesy of The Venice Glass Week

I giovani maestri

Tra i giovani maestri non si può non citare Roberto Beltrami, trentenne originario di Brescia, che dagli studi di fisica quantistica è passato a Murano dove ha fondato Wave Murano Glass, laboratorio di sperimentazione creativa del vetro artistico. Roberto studiava al Massachusetts Institute of Technology di Boston quando è stato folgorato dalla mostra dello scultore Dale Chihuly, tanto da decidere di cambiare la sua vita e trasferirsi a Murano per dedicarsi al vetro. Durante l’apprendistato in isola ha avuto la fortuna di imparare da artigiani come Pino Signoretto, Oscar Zanetti e Paolo Crepax e nel 2015 è diventato il primo maestro sotto i trent’anni a insegnare alla scuola del vetro Abate Zanetti. In questa edizione del festival, Beltrami ha ha anche partecipato come ospite alla Conversation on Glass by Apice: «Chihuly and Friends» che aveva come protagonista proprio il maestro americano Dale Chihuly. In quell’occasione il giovane maestro ha potuto confessare al suo mito come è iniziata la sua passione per il vetro, emozionando i partecipanti alla conversazione. Questa e le altre conversazioni dell’edizione 2021 sono disponibili sul canale YouTube.

Work at Wave Murano Glass, photo courtesy of The Venice Glass Week
Work at Wave Murano Glass (Roberto Beltrami on the left in the background), photo courtesy of The Venice Glass Week
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Carlotta Berti
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