Anna Elena Loro

Quando Instagram incontra l’arte. Ne parliamo con una giovane promessa della comunicazione social

Per chi ancora non la conoscesse o non si fosse imbattuto in uno dei suoi post su Instagram, Anna Elena Loro è una influencer d’arte, per la precisione una delle più giovani in Italia. Nata nel 2001, a 21 anni vanta già 15mila followers, fidelizzati non tanto perché è una bellissima ragazza, quanto per il contenuto dei suoi post che è altamente professionale e ha una mission ben precisa: avvicinare i più giovani al mondo dell’arte. Noi l’abbiamo incontrata perché, occupandoci d’arte e comunicazione, volevamo saperne di più.

Raccontami come prima cosa come è nata la tua passione per l'arte. 

La mia passione per l’arte risale a quando ero piccolina: sono letteralmente “cresciuta nell’arte” grazie a mia mamma Elisabetta che è una collezionista, principalmente di arte antica. A sua volta lei proviene da una famiglia amante dell’arte; è una passione che sia mantenuta nel tempo, tramandata di generazione in generazione. Fin da bambina frequento regolarmente fondazioni e musei, oltre naturalmente a vivere l’arte che abbiamo a casa: mia mamma mi racconta sempre quando a 4 anni mi portò a una mostra di Picasso e io ne rimasi affascinatissima! All’inizio però l’arte era semplicemente parte dell’ambiente in cui sono nata e non la vedevo come un’opportunità di lavoro. Poi nel corso degli anni l’interesse è cresciuto, sempre grazie a mia mamma: seguendo lei in questa sua passione, ho avuto l’opportunità di imparare moltissimo e di entrare in contatto con realtà stimolanti come la Peggy Guggenheim Collection, la Fondazione Monti a Brescia o il Museo Poldi Pezzoli a Milano. Mi ha dato molte opportunità che da sola alla mia età non avrei mai potuto fare: ho iniziato a conoscere i collezionisti, a coltivare contatti e a prendere confidenza con questo mondo e… piano piano mi ci sono trovata dentro!

@ Anna Elena Loro
E quindi hai studiato Storia dell’Arte?

No, non subito. Al liceo ho scelto un percorso completamente internazionale e sono stata in un college in Scozia, poi ho continuato gli studi in Italia in una International School. In queste scuole si seguono il programma americano e inglese e in più si studiano varie lingue: io ho imparato, oltre all’inglese, spagnolo, francese e cinese. È stata l’opportunità per entrare in contatto con un mix di culture diverse, un’esperienza davvero molto interessante. In più, poiché dovevo ottenere delle certificazioni linguistiche, negli anni di liceo ho vissuto per dei periodi a Los Angeles, a Madrid, a Parigi e anche a Pechino. E’ stato difficile perché un conto è parlare una lingua straniera a scuola, e un altro è parlarla nei rispettivi paesi, in particolare in Cina! Ma l’esperienza più bella è stata a Parigi, nonostante il francese sia la mia lingua che parlo meno fluentemente, anche se la mia preferita!

Che meraviglia! E in Cina come ti sei trovata, così giovane?

E’ stata un’esperienza bellissima. Mi sono appoggiata ad una scuola di Pechino e ho avuto la fortuna di avere una mentor amica di mia mamma, che è proprio di Pechino. In realtà mi ha aiutato durante tutto il percorso, per conoscere nuove persone e mi ha dato la possibilità di fare uno stage nella televisione di stato CCTV di cui lei all’epoca era una delle direttrici. Sono stata fortunata perché ho potuto svolgere lo stage e praticare il cinese in un contesto familiare. I cinesi poi sono molto simpatici e ho un sacco di aneddoti che potrei raccontare… ti dico solo che un giorno durante un programma televisivo a cui partecipavo come spettatrice mi hanno chiesto di cantare O Sole Mio in quanto italiana!

@ Anna Elena Loro
E invece all’università che studi hai fatto?

All’università ho deciso di non proseguire questa parte internazionale. Ho frequentato prima un master pre universitario a Cambridge in Management. Il corso era più concentrato sulla Gestione applicata a vari settori come arte, moda e beni di lusso, piuttosto che sul lato Business vero e proprio ed è stata un’esperienza molto importante perché mi ha fatto capire che c’è qualcosa di “creativo” anche nella gestione – perché io non sono mai andata d’accordo con i numeri! E’ stato in quel periodo che ho realizzato che dovevo mettere a frutto quello che ho imparato nella mia esperienza internazionale e allo stesso tempo recuperare la mia passione per l’arte, cercando un modo per combinare le due cose. Così ho deciso di iscrivermi a Venezia a Ca’ Foscari. Sono stati due anni intensi e – proprio l’altro ieri – mi sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo in Storia dell’Arte, un anno in anticipo! Nel frattempo però non ho solo studiato – perché io se sto ferma divento pazza! – quindi sono stata a Roma, dove ho fatto uno stage, per capire come funziona il mondo dell’arte. Ho cercato di variare le mie esperienze per decidere cosa fare dopo l’università. Adesso sono ancora indecisa se specializzarmi Diritto Ecclesiastico per il Patrimonio Artistico della Chiesa, oppure una specializzazione sull’arte contemporanea focalizzandomi sull’arte del futuro ovvero gli NFT, ma per il momento mi godo la fine triennale e mi concentro su Instagram.

Ed eccoci arrivati a Instagram. Raccontami tutto del tuo progetto!

All’inizio ero su Instagram come tutti, e pubblicavo post sull’arte perché semplicementecondividevo i luoghi che frequentavo abitualmente e quindi agli eventi d’arte a cui partecipavo. Se mi piaceva un quadro lo postavo, niente di più. A un certo punto ho notato che soprattutto i post con contenuto artistico riscuotevano molto interesse soprattutto da parte del pubblico più giovane. Io non amo i commenti sotto ai post, quindi li disattivo (anche se so che non si dovrebbe assolutamente fare), ma preferisco che le persone mi scrivano direttamente se hanno qualche commento o domanda. Quindi ricevevo moltissime direct in cui i follower in privato mi chiedevano: “Ma dov’è quel posto? Chi è quell’artista? Che tipo di arte è? Non la conosco!”. Io rispondevo, e poi ricevevo un feedback: “Sai ho seguito il tuo consiglio, sono andato a vedere quella mostra, mi è piaciuta davvero molto, grazie per la dritta!”, eccetera. E in quel periodo i miei follower sono cresciuti molto. Lì ho capito che l’arte è spesso considerata dai giovani come un mondo un po’ elitario che li “mette in soggezione”. Grazie al mio profilo e ai miei consigli sono riuscita a far appassionare molti miei coetanei al mondo dell’arte, ragazzi che altrimenti non vi si sarebbero mai avvicinati. L’arte dovrebbe essere qualcosa che parla a tutti, così ho capito che il mio ruolo poteva essere quello di avvicinare le giovani generazioni al mondo dell’arte. Ora le cose stanno lentamente cambiando, ma fino a qualche tempo fa se non venivi da famiglie di collezionisti o se non eri già una personalità affermata nel mondo dell’arte era difficile avere certe opportunità, e venire considerati. Non è facile per un giovane essere invitato a un opening o partecipare ad una preview!

@ Anna Elena Loro
Hai perfettamente ragione, poi ormai su Instagram si parla di tutto…perché non di arte?

Infatti! lo scorso anno ad un certo punto ho deciso di rendere il tutto molto più professionale. Anche qui è entrata in gioco mia mamma Elisabetta, che mi ha aiutata a trovare i contatti iniziali per avere accesso a nuovi luoghi e nuovi eventi del mondo dell’arte, che fossero al di fuori della cerchia di quelli che già frequentavo e conoscevo. E quindi ci siamo affidate a uno degli uffici stampa più rinomati di Milano dedicati all’arte che mi ha introdotta in varie realtà del mondo dell’arte italiane e straniere, inizialmente sulla piazza di Milano e poi in tutto il resto d’Italia. In questo modo ho espanso la mia rete di contatti in modo più professionale e ora grazie a quest’esperienza ho un network sia di luoghi noti, sia di realtà più di nicchia che altrimenti da sola non avrei mai conosciuto o considerato, come ad esempio le fiere o le case d’asta. E dopo questo percorso, ad oggi risulto tra le più giovani influencer d’arte in Italia!

Hai qualche progetto per il futuro?

Sì, certo, come ho detto io guardo sempre avanti! Durante la pandemia avevo l’esigenza di realizzare qualcosa di concreto dopo gli studi e di consolidare questi miei primi passi nel mondo dell’arte e quindi ho creato le basi per un nuovo progetto che lancerò a breve, ma di cui per il momento preferisco ancora non parlare. Comunque ho già registrato il marchio che si chiama AEL – Oltre l’Arte e ho già disegnato il logo. Le lettere “AEL” rappresentano le mie iniziali mentre con il motto “Oltre l’Arte” volevo andare oltre lo stereotipo che vede una ragazza giovane incapace di parlare di arte con cognizione di causa. Al contrario il mio scopo è proprio quello di comunicare l’arte, il suo messaggio e gli artisti in modo semplice e con un mio pensiero personale per avvicinare tutti – e soprattutto il target dei più giovani – a questo bellissimo mondo.

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