Sei bacheche in cerca d’artista: NEUTRO, il progetto espositivo che a Reggio Emilia spezza il ritmo della vita quotidiana. Francesco Simeti in mostra fino all’8 gennaio 2023.
Reggio Emilia, Italia, 28 ottobre 2022.
Inizia da qui il nostro viaggio. Una delle più catastrofiche pandemie si è da poco conclusa, la guerra è alle porte dell’Europa e la crisi economica sta segnando un’intera generazione di precari e stagisti. Sembra un perfetto scenario apocalittico, tuttavia sono anche anni magnifici, anni in cui la ricerca artistica non si è arrestata, ma prosegue e si aggiorna minuto dopo minuto. Il mondo dell’arte e della cultura viene percosso in continuazione da una politica che sembra non riconoscere la sua importanza, ma nonostante tutto ciò la nostra Penisola accoglie grandi esempi di innovazione, “freschezza” e sperimentazione. C’è anche tanta “spazzatura”, ma quest’ultima è utile per farci riconoscere quali siano le realtà degne di nota.
Questa rubrica mensile, dal titolo appunto “SUPER FRESH”, intende proprio far luce sui protagonisti, gli spazi e i progetti che si occupano di arte contemporanea a mio parere più interessanti in questo momento storico così sfidante.
Oggi, mi trovo a Reggio Emilia, nel cuore dell’Emilia Romagna, non troppo lontano dal fiume Po.
In questa città principalmente si va in bici o si passeggia. Epoche diverse disegnano uno skyline modesto, una cornice perfetta per vivere una quotidianità tranquilla e rilassata.

All’uscita della stazione mi accolgono Silvia e Andrea, i fondatori di NEUTRO, la realtà di cui parleremo in questo articolo. Insieme ci muoviamo tra le vie del centro, quando all’ingresso di un passaggio commerciale, a fianco di un Banca, ci fermiamo. «Vieni ti facciamo fare una scorciatoia». Silvia e Andrea, hanno vissuto in quella città per diversi anni è sanno che quel passaggio viene utilizzato principalmente dalla gente del posto, perché mette in comunicazione Via Emilia S. Stefano con Via S. Giuseppe, permettendo di accorciare il tragitto a chi ha fretta.
All’interno di questa galleria, aperta ventiquattrore su ventiquattro, sei bacheche sezionano la parete laterale. Un tempo quelle teche contenevano manifesti pubblicitari della banca, poi, dopo essere rimaste inutilizzate per molto tempo, Silvia e Andrea hanno deciso di adottarle. Sei spazi vuoti, situati all’interno della città diventano una nuova opportunità per stabilire un incontro, spesso casuale, tra l’opera d’arte e il pubblico. Le bacheche sono le cornici all’interno delle quali artisti e fotografi contemporanei vengono chiamati a realizzare, senza vincoli, progetti espositivi in diretta relazione con il pubblico. Le sei teche catturano l’attenzione, creando un interferenza nella vita dei passanti.

Mentre mi spiegano il loro progetto, vedo che dalle bacheche delle gigantesche pompe petrolifere “ruggiscono” su scenari incantati, dove il cielo e il paesaggio assumono colori quasi romantici. Sono le opere di Francesco Simeti, artista noto per le sue installazioni site-specific, che presentano esteticamente scene incantevoli e che rivelano, a un esame più attento, un sottotesto più complesso.
Con i suoi lavori, Simeti si appropria spesso di fotografie di giornali e riviste per sollevare interrogativi sul ruolo che le immagini hanno in un contesto contemporaneo. Per NEUTRO è stato chiamato a realizzare la mostra personale Manufacture Uncertainty, inaugurata il 17 settembre 2022 e che chiuderà domenica 8 Gennaio 2023. Recuperando le immagini direttamente da internet, quasi come fossero fossili del futuro, l’artista riflette sulla relazione tra uomo e natura, analizzando quelli che sono i processi di costruzione di un immaginario.

In linea con quella che è la poetica di NEUTRO, anche per questa mostra non è stato chiamato nessun curatore, lasciando libero l’artista di esprimersi autonomamente. Le sei vetrine sono superfici neutre, ma non neutrali, sono “luoghi” della possibilità. Qui, artisti noti e affermati hanno l’occasione di confrontarsi con un pubblico diverso da quello a cui sono abituati e di sperimentare nuovi materiali, diversi da quelli che sono soliti utilizzare.
Sul curriculum di NEUTRO si legge il nome di artisti come: The Cool Couple, Renato D’Agostin, Jacopo Benassi, Caterina Morigi e altri ancora. Qui, anche il visitatore gode di una totale libertà, senza soffrire quella sensazione di inadeguatezza, ingiustificata, che è solito provare quando entra in un museo o in una galleria d’arte contemporanea. Ogni mostra realizzata a NEUTRO è accompagnata da un pannello di infografica sul luogo e da meravigliose pubblicazioni, composte da un testo, che potremmo definire “critico”, e da immagini stampate, talvolta in tiratura limitata, che rivelano nuove chiavi di lettura delle mostra per le quali vengono create. Tutte le pubblicazioni possono essere acquistate direttamente sul loro sito web, diventando un originale modo per supportare questa realtà no profit.

Avevo già incontrato i due fondatori qualche settimana fa, in occasione di ArtVerona 2022. Tra gli stand della sezione LAB1, curata da Giulia Floris, NEUTRO è stato segnalato da Artribune come uno dei dieci migliori spazi degni di nota. Il loro booth tradiva l’immagine di white cube che la maggior parte di gallerie e spazi sono soliti adottare. Nascosti da un tendaggio nero, tre schermi dialogavano tra di loro. Il visitatore, entrando nello stand si trovava intrappolato nel gioco di sguardi e movimenti generato da quelle immagini. L’artista invitato per l’occasione è stato il veneto Daniele Costa, che ha portato l’opera video, Ends, dove sono riprese due celebri drag queen delle notti milanesi, Trysha e La Trape, che eseguono una performance di Vouging. L’opera è una riflessione sull’autodeterminazione di sé, un’evoluzione della contestazione della comunità LGBTQ+, che anche oggi mantiene saldi i suoi principi contro la soppressione di libertà e la repressione.
A fine giornata lascio Reggio Emilia con la consapevolezza di aver visitato un luogo innovativo, dove ricerca e sperimentazione trovano il loro spazio naturale.
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