Commenti a caldo su Arte Fiera 2023. Matteo Bergamini

Matteo Bergamini, giornalista e critico d’arte, è il secondo professionista a cui abbiamo chiesto un parere sulla fiera bolognese



All’ora di pranzo in fiera se non si ha tempo di andare a mangiare al piano superiore nel ristorante, si approfitta dei pochi tavoli bianchi per un pasto rapido e in piedi. Quest’anno lo stile minimal del punto ristoro contrasta con il carattere kitsch dei candelabri argentati, che separano le diverse prelibatezze esposte. Ostriche, champagne e box lunch curate nei minimi particolari, che assomigliano a prodotti di lusso, vengono venduti ai visitatori affamati.

É proprio lì che incontro Matteo Bergamini e non posso resistere da fargli le mie solite domande, cercando di capire quale sia il suo giudizio su questi giorni passati a Bologna.

Che abbia inizio la nostra seconda intervista. 

Matteo Bergamini
Matteo Bergamini è giornalista e critico d’arte. Oggi è responsabile della sezione “contemporanea” di ArtsLife.com, ed è stato Direttore di exibart.com dal 2017 al 2022. Collabora con Umbigo Magazine (PT) e DAS Revista das Artes (BR). Ha scritto per D La Repubblica, Domus, DDN Design Diffusion News, Juliet, Con-fine Art Magazine. Ha pubblicato, tra gli altri, L’involuzione del pensiero libero. Arte e giornalismo all’epoca del non detto, Postmedia Books, 2021 e ha curato, insieme a Veronica Santi, il volume Francesca Alinovi, Postmedia Books, 2019.
È visiting professor in varie accademie e scuole d’alta formazione artistica in Italia. Inoltre, ha organizzato e curato con ArtCityLab e Carlo Vanoni, nel 2019 e 2021, le prime edizioni di BienNoLo, la biennale delle periferie di Milano.

Arte Fiera ma anche Art City. Un fine settimana ricco di eventi e mostre. Qualcosa che ti ha colpito in positivo? 

In una galleria bolognese ho ascoltato uno sconosciuto decisamente sui generis, forse un collezionista, dire che le opere esposte in quella mostra non lo convincevano particolarmente perché lui, per comprare, aveva bisogno di sentire un pugno nello stomaco. Ecco, nell’esasperazione ingenua e enfatica di questa affermazione ritrovo un po’ il clima di Bologna in questi giorni: tutto molto positivo, come in un buon salotto, dove le intemperanze dell’arte vengono tenute ben lontane. Forse è giusto così, il pubblico deve sentirsi anche un po’ coccolato. Alla fine dei conti i pugni nello stomaco sono ricercati da una esigua minoranza! 

Repetto Gallery - Allestimento

Passiamo alla fiera invece. Highlights di Arte Fiera 2023? Stand migliori, progetti più convincenti o qualche progetto da segnalare? 

Più che dei veri e propri stand ho apprezzato delle atmosfere: il dialogo tra Ghirri e Morandi, con le ceramiche di Fontana e Leoncillo da Repetto; l’ambiente “domestico” di Ex-Elettrofonica; la grande pittura blu di Marco Bagnoli da Persano; i dipinti a pastello di Andrea Respino da Monitor…in città Atlantide di Yuri Ancarani al MAMbo: sono della fazione che ha apprezzato la trasformazione della Sala delle Ciminiere in un immenso spazio liquido: in questi tempi dove tutto è “esperienza” e “immersività” non mi pare sia un gioco da poco ritrarre così perfettamente una città come Venezia, e una gioventù ammorbata.

Galleria Giorgio Persano
Yuri Ancarani, Atlantide. Ph Ornella De Carlo

Un lato negativo di questa edizione? Qualcosa che non ti ha convinto o era tutto bellissimo?

La verità è che non siamo mai contenti: Bologna stava affondando, oggi è di nuovo in carreggiata. Però ora si dice che serve “un salto”, e poi immagino ne servirà un altro e poi un altro e un altro ancora. Io semplicemente penso che vi siano epoche che non torneranno, specialmente se si continua a seguire il solco tracciato: oggi che ci sono 5 fiere in Italia, con città che puntano tutto sugli eventi esterni e alla comunicazione, con sponsor più attenti e sostanziosi rispetto a quelli che vengono messi in campo a Bologna, è ben difficile sia competere, sia fare la rivoluzione, tutt’al più si nuota e si continua in gara. Ma se i galleristi avranno venduto, come in realtà è sembrato già dalle prime ore del giovedì, Bologna avrà vinto anche quest’anno. Il resto sono dettagli di cui ci a volte ci accorgiamo solamente noi, addetti ed addicted. E che alla fine della fiera non cambiano nemmeno troppo le sorti di una manifestazione.

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Alessio Vigni
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