Da Carpaccio a Lino Tagliapietra passando per i 100 anni del Museo di Storia Naturale e la riproposizione della grande mostra sul ritratto veneziano dell’Ottocento di Nino Barbantini a Ca’ Pesaro. Ma il cuore del sindaco batte a Mestre
Sono pochi, tredici milioni di visitatori in cinque anni – includendo anche l’anomalo biennio Covid – o sono tanti, per i musei di una città come Venezia? La risposta è difficile da mettere nero su bianco, visti i numerosi fattori che concorrono a definire cosa è positivo e cosa è negativo in termini di flussi e di impatto del turismo in Laguna. In ogni caso, per la Fondazione Musei Civici di Venezia il risultato è di quelli di cui andare fieri e, consentendo la copertura del 96% del proprio fabbisogno economico finanziario, proietta sul 2023 un’aura di muscolare positività.

Talmentre tanti sono i progetti in ballo che è stato necessario un volume di 220 pagine – scaricabile gratuitamente in PDF dal sito della Fondazione – per illustrarli tutti, e in cui la parte del leone la giocano gli interventi di restauro e rinovamento, in corso o programmati. Senza contare l’occhio di riguardo che la Giunta Brugnaro ha per Mestre, tra Centro Culturale Candiani (che sarà oggetto di un ampio intervento di restyling per rilanciarlo come Casa della Contemporaneità della Fondazione, e offrirà al pubblico di terraferma in autunno una mostra dedicata a Chagall), Forte Marghera (che ambisce a ospitare anche un parco di sculture), Vega (con il nuovo spazio deposito Vega.stock) e in generale la volontà di “decentralizzare” almeno in parte da Venezia soprattutto le iniziative più popolari come il Carnevale, per citare solo l’ultima in ordine di tempo. Lo ha ribadito con la consueta schiettezza il sindaco nonché assessore alla Cutura Luigi Brugnaro: “L’idea oggi alla base della Fondazione MUVE è quella di cambiare la cultura, e nasce dal mandato popolare che soprattutto Mestre mi ha dato: i cittadini sono i protagonisti della cultura, che quindi dev’essere popolare e tornare in mezzo alla gente”. Il programma 2023 dei MUVE è quindi un eclettico mosaico di grandi e piccole mostre temporanee, iniziative di ammodernamento funzionale delle strutture veneziane (come quello che interesserà Ca’ Rezzonico fino a giugno) e progetti speciali di varia natura, con un’intera sezione dedicata a MUVE Mestre.

Le belle mostre, comunque, non mancano. Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni a Palazzo Ducale dal 18 marzo al 18 giugno 2023 riporta a Venezia dopo 60 anni esatti una grande retrospettiva dedicata al pittore rinascimentale. A cura di Peter Humfrey con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer e realizzata in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington, USA, la mostra è stata lì presentata dal 2 novembre 2022 al 12 febbraio scorso. Ma Venezia ha una carta in più da giocare: la possibilità di integrare il percorso espositivo nell’Appartamento del Doge agli itinerari cittadini che conducono alla scoperta dei grandi cicli narrativi del Carpaccio (dalle Gallerie dell’Accademia alla Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone) e tentare la temporanea ricomposizione di quelli dispersi (le Storie della Vergine della Scuola degli Albanesi). Tempo una settimana e il 25 marzo segnerà l’apertura al pubblico della Quadreria di Palazzo Ducale, dopo un importante intervento di recupero e un riallestimento che si prospetta maestoso, firmato da Pier Luigi Pizzi: uno spaccato dedicato ai dipinti che facevano parte delle collezioni dei Dogi, alle loro commissioni e alle acquisizioni, in collaborazione con Venice International Foundation.
Si passa invece al ventesimo secolo con Museo Correr e Carla Accardi. 1924-2024 Un omaggio (dal 28 aprile al 29 ottobre nella Sala delle Quattro Porte, a cura di Pier Paolo Pancotto e Chiara Squarcina), un’installazione che offrirà una piccola selezione di opere raramente viste dal pubblico, in dialogo con gli ambienti storici del museo. Seguiranno una mostra di calligrafia e un workshop condotto dal maestro calligrafo giapponese Kazuaki Tanahashi. Ancora più contemporanea la scelta di Matthias Schaller per la White Room di Palazzo Mocenigo con Tessuto urbano (dal 24 marzo al 26 novembre), installazione di sette fotografie che rappresenta il settimo capitolo del racconto dell’artista tedesco su Venezia. Lo spunto? Un merletto del Seicento della collezione del Museo di Burano

E parlando di patrimoni dell’artigianato e dell’arte non può mancare il vetro tra i protagonisti degli eventi espositivi della Fondazione MUVE. E così l’estate farà irruzione nella programmazione con i capolavori e il genio del maestro del vetro e grande artista Lino Tagliapietra a Ca’ Rezzonico (Lino Tagliapietra. I colori del vetro, dall’1 luglio al 25 settembre, in collaborazione con Fondazione Berengo e Berengo Studio). La grande retrospettiva offrirà anche l’occasione per conoscere meglio Tagliapietra, una carriera che dura da oltre settant’anni e un uomo la cui urgenza di sperimentare è davvero straordinaria e incessante. Al Museo del Vetro di Murano invece dopo la mostra già aperta al pubblico Shattering Beauty, con le intriganti creazioni al martello di Simon Berger (fino al 7 maggio) sarà la volta del progetto, curato da Cristina Beltrami e Chiara Squarcina, dedicato alla NasonMoretti e ai suoi primi cento anni di attività.
In autunno da non perdere Il ritratto veneziano dell’Ottocento a Ca’ Pesaro, a cura di Elisabetta Barisoni e Roberto De Feo (dal 21 ottobre 2023 all’1 aprile 2024) che ricostruirà sostanzialmente l’omonima mostra organizzata nel 1923 dal primo Direttore della Galleria d’Arte Moderna Nino Barbantini con oltre 240 opere grazie a un accurato lavoro di ricerca e ricostituzione di quell’importante progetto. Il 2023 sarà anche anno di celebrazioni per i cento anno del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue. Nel 1923 infatti al Fontego dei Turchi vennero riunite le collezioni naturalistiche del fondo Correr insieme alle principali presenti in città, tra cui quelle, imponenti, dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti.

LINKS
- La resistenza dei veneziani nell’obiettivo di Nikos Aliagas - Marzo 3, 2023
- Il programma 2023 della Fondazione MUVE - Marzo 3, 2023
- La Craquelure umana di Slaven Tolj - Marzo 3, 2023